Premessa

Autori

  • Gianfranco Maddoli

Abstract

Giovanni Pugliese Carratelli, alla cui memoria è dedicato questofascicolo1, nell’introdurre la prima raccolta di studi su Gli scavi italiania Iasos in Caria pubblicati ne La Parola del Passato del 1999 edel 2001, ricordava il ruolo fondamentale di archegétes avuto da DoroLevi fin dagli anni ’60 del secolo passato nell’esplorazione archeologicadi un sito dal quale erano attesi risultati importanti per una migliorecomprensione della storia dei Greci a partire dal II millennio a.C. Daallora in avanti la ricerca ha continuato a indagare Iasos con risultatisempre più significativi sia sul versante strettamente archeologico chesu quello storico ed epigrafico, dei quali sono documento gli altri trefascicoli multipli editi in quella stessa sede, uno dei quali comprendeanche risultati di ricognizioni di superficie sul territorio operate dellamissione di survey di cui è ora responsabile Raffaella Pierobon Benoit.La Missione Archeologica Italiana fondata da Levi, diretta poi da CleliaLaviosa e successivamente da Fede Berti, ha chiarito lo sviluppo dellapolis greca e portato alla luce monumenti e documenti che di anno inanno contribuiscono a una sempre più ampia comprensione delle dinamicheinterne e dei rapporti di Iasos sia con l’area mediterranea che conl’entroterra indigeno. Ogni anno per tanti giovani ricercatori, affiancatida maturi studiosi, Iasos ha rappresentato la palestra per un affinamentodi tecniche e di conoscenze, facendo di molti di loro, oggi, competentiinterlocutori di colleghi stranieri in diversi campi.Pugliese Carratelli, che da Doro Levi ebbe affidato il compito dipubblicare le iscrizioni che man mano lo scavo offriva, diede di moltedi esse fondamentali edizioni, per lo più ospitate nell’Annuario dellaScuola Archeologica Italiana di Atene. Egli era veramente Maestroanche di epigrafia e, pur non essendo mai andato a Iasos, riusciva conacume a leggere documenti dalla sola fotografia: alcuni di essi fondamentaliper la storia interna e internazionale di Iasos. Agli inizi deglianni ’90 volle trasmettermi la responsabilità di continuare a pubblicare,insieme a quelli rimasti inediti, i nuovi testi che sarebbero emersi dagli scavi e che avrebbero arricchito e integrato la raccolta curata da WolfgangBlümel, oltre che preparare ulteriori sillogi in collaborazione conla prestigiosa Akademie der Wissenschaften di Vienna. Nello spiritodella continuità della ricerca altri giovani collaboratori, in primis MassimoNafissi e Roberta Fabiani, vennero coinvolti e sempre più resi responsabilidell’importante compito scientifico di portare adeguatamentea conoscenza della comunità internazionale i nuovi testi corredati daattendibili esegesi; i contributi contenuti in questo fascicolo ne dànnochiara testimonianza.Questo ulteriore volume, che segue al I Supplemento pubblicato nel2007 nella rivista La Parola del Passato fondata e diretta da Pugliesestesso, presenta nuove epigrafi, ad alcune delle quali si uniscono considerazionirelative al monumento su cui sono o erano tracciate: si trattadi testi molto importanti che arricchiscono notevolmente la storia diIasos e della Caria in epoca tardo-classica ed ellenistica. Accanto a queste,si presentano revisioni o approfondimenti di altri documenti collocabilifino all’età imperiale. Apre il volume un saggio di Fede Berti,che presenta un quadro della Stoà occidentale dell’agorà di Iasos da cuimolte di queste epigrafi provengono, agorà che per anni è stata oggettodelle sue appassionate ricerche; durante la sua Direzione della Missionehanno lavorato per oltre un decennio ricercatori di molte università eistituti culturali d’Italia. A Lei in particolare, e alle autorità turche che inquesto lungo periodo hanno assecondato la ricerca italiana, va espressala gratitudine di tutti gli studiosi. Negli ultimi due anni la Direzionedella Missione è stata nelle mani del Professor Marcello Spanu, al qualerivolgiamo un caloroso ringraziamento. Le difficoltà insorte, di naturaprevalentemente economica, lo hanno indotto a lasciare la Direzionedella Missione, e mentre diamo alle stampe questo volume il futuro dellaricerca italiana a Iasos è incerto. Ci auguriamo che esso sia l’auspicioper la ripresa delle attività e di una nuova fruttuosa stagione di studi.Siamo molto lieti che la presente raccolta veda la luce nella serie diStudi Classici e Orientali, prestigiosa rivista fondata anch’essa da GiovanniPugliese Carratelli, nel cui titolo ben si riflette l’orizzonte dellericerche su Iasos e soprattutto l’ampia visione storiografica del Maestrorecentemente scomparso.